venerdì, giugno 11

Kuala Lumpur, 3 al prezzo di 1

Kuala Lumpur. Nuovo paese, nuova cultura, nuova religione, nuovi costumi, nuovi cibi, nuova lingua. Mi piace. Lo slogan del paese è "Malaysia, Truly Asia", veramente asia. Infatti le due nazioni più influenti dell'Asia, la Cina e l'India, qua si incontrano assieme alla pura cultura malese. Indiani, cinesi, e malesi sono presenti più o meno in percentuale uguale all'interno del paese rendendo l'esperienza sociale nella Malesia un esperienza varia e in qualche modo strana.
E' come se metti nella stessa città napoletani, toscani e altoatesini. I malesi sono musulmani, un po incazzosi, cercano di preservare la loro identità dagli invasori dandoci dentro con l'estremismo religioso e obbligando tutte le donne a andare in giro con lo hijab, il velo che copre la testa.
Gli indiani, pelle scura, non amano gli ambienti troppo puliti, talvolta estremamente interessanti girano col terzo occhio disegnato al centro della fronte. I cinesi, che ormai prolificano ovunque, laboriosi come formiche, lavorano lavorano lavorano, girano con la $ di dollaro stampata nelle pupille. Quindi trovi moschee, templi hindu, templi buddisti, e adirittura templi mixati hindu-buddhisti. Trovi cibi indiani da mangiare con le mani, cibi malesi very good, noodles cinesi, e salse e sughetti provenienti da ogni parte dell'asia.
Il cibo qua è qualcosa di speciale, un paio di volte ho adirittura pensato fosse più buono di quello italiano, e non è poco. La città è sviluppata in alto con grattacieli e palazzoni, è organizzata bene e in maniera intelligente, più pulita e ordinata di bangkok ed è stato lasciato più spazio al verde, c'è anche un piccolo parco nazionale nel cuore della città. Al contempo la gente è più seria e disinteressata, e il controllo delle autorità è perseguitante, non si può fare nulla che esca un pochetto fuori dai canoni, perchè ci son guardie musulmane quasi ovunque. Non posso neanche andare con l'altalena, è per i bambini dicono... maledetti.
Mi ci son fermato 15 giorni, mi son preso il periodo stazionario-nosbatti-sociale tanto qua ce n'è da fare. La parola d'ordine è shopping shopping shopping, centri commerciali ovunque. Immensi, in uno ci trovo dentro un parco divertimenti intero con le montagne russe che passano sopra i negozi. Mi perdo in una libreria, in un negozio di pietre, in quello della nathional geographic.
Per cena mi ritrovo in cina. Scendo per un passaggio magico seminascosto e arrivo nel sotteraneo di un edificio dove l'impero cinese ha fondato il suo centro culinario. Miliardi di stand e chioschetti tutti precisi e pulitissimi si stagliano davanti a me. E' un labirinto stilato con qualche logica pseudocasuale, un puzzle semigeometrico ad incastro dove i chioschetti sono i pezzi fissi nel campo. Incredibile, non so in qale fermarmi, fino a quando non ne trovo uno con un cinese grosso e incazzoso con coltello da macellaio e il fare da samurai che grida ordini in cinese antico. Mi siedo e mi godo lo spettacolo che il mondo mi offre oggi. Malaysia, vera Asia.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Hey Daniele!!!!

Complimenti!! Non sai quanto ti stimo ragazzo, davvero =) Continua con il tuo viaggio, più che puoi, finché vuoi, vivi la vita e assaporala fino in fondo!

Daniele ha detto...

oh my god stefano ;)
quello che hai scritto sopra e il mio slogan quindi vai tranquillo!
Felice che anche tu mi leggi

Unknown ha detto...

Yep! Un saluto anche da Vanni!! Che sta leggendo il tuo blog =P

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