lunedì, luglio 19

Dormendo in aereoporto

L'aereoporto è il posto che riassume il concetto di "andare". E' un ottimo posto per dare uno sguardo alla parola viaggio. Ci passano persone provenienti da ogni angolo della terra, partono o arrivano. Spesso sono felici, o almeno emozionate, perchè stanno cambiando posto o vita. Cambiare aria ci fa rizzare le orecchie e sperare, ci spezza la noia quotidiana, ci fa cambiare marcia, ci regala nuovi orizzonti. Ci fa lasciarci e ritrovarci e ce ne fa capire il valore, ci obbliga ad aspettare. Ci fa lasciare alcune certezze o ce le fa dolcemente ritrovare. Ci fa andare dove abbiamo sognato, o ci fa tornare dove abbiamo lasciato qualcosa. Il bello dell'aereoporto è che ti lascia sempre quell'ora per pensare, per tirare le somme o per immaginare il tuo futuro nella tua destinazione. Prima del check-in o prima di salire a bordo c'è sempre almeno un ora da aspettare, e in un mondo dove non c'è mai tempo da sprecare per pensare è bello che l'aereoporto lo imponga così a tutti. Sento due italiani che parlano là vicino, a un certo punto uno dice: "ma perchè non hanno ancora inventato il teletrasporto?". Che tristezza di frase. Sono un italiano poteva sfornarla, penso crudelmente. Inventa il teletrasporto e non ha più alcun senso spostarsi, tutto il mondo diverebbe uguale in ogni sua parte, tutto il rito della partenza e dell'arrivo sparirebbe, il viaggio perderebbe immediatamente ogni fascino. Le persone si mescolerebbero in maniera uniforme ovunque. Puoi vedere il mondo in una settimana, saltellando qua e là col teletrasporto senza viverlo nemmeno un briciolo. Senza desiderarlo. Senza sudartelo. Un giorno forse il mondo sarà così, tutto cioè che vogliamo, subito, immediatamente. Pizza! bum sul tavolo. Fidanzata! bum eccola lì. E mi chiedo davvero che senso avrebbe svegliarsi ogni mattina.
Un po la scusa che devo risparmiare, un po che non vorrei mai annoiarmi, decido di riscrivere la giornata. Oggi non avrò una stanza ne un letto, non mangiero' in nessun ristorante o chioschetto di strada, mi lascierò alle spalle anche queste poche sicurezze che mi eran rimaste. Passerò una giornata e mezzo in aereoporto, ci dormirò, ci mangierò, mi ci annoierò. Ci ho dormito due volte.
Primo aereoporto quello di phuket, preparo il mio angolo privato arredato di tre sedie, un pavimento e un muro. Un po osservo, un po esploro, un po mi annoio. Riesco a scoprire una porta aperta che mi permette di accedere al tetto dell'aereoporto e poter vedere tutta la pista dall'alto! Niente male come punto di vista.
Secondo aereoporto quello di singapore, confortevole ma non mi sento a mio agio. E sono scazzato, perchè anche se qui mi piace sempre descrivere i bei momenti, in verità ci sono anche quelli meno spassosi. Quelli che ti piacerebbe fosse già domani. Ma stavolta, come nelle favole, arriva la principessa a zuccherarmi la giornata. Non ha la corona ne le scarpe di cristallo, ma ha un sorriso che vale tutti i chilometri per arrivare fino lì. Mi aiuta a risolvere qualche guaio, e lo fa con quell'entusiasmo che di solito si perde a diventare grandi. Quello contagioso. Decido di non farmela scappare la ragazza dell'aereoporto, lei ha quel raro potere di mettere di buon umore.

Ancora una volta ho avuto conferma che qualcuno che ti aiuta quando hai bisogno lo trovi sempre. Forse perchè ti sei messo in gioco, da solo in un mondo straniero, e la gente ammira chi ha il coraggio di fare scelte impegnative.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come sempre, mi piace come scrivi, oltre a ciò che scrivi. Ma questo... è davvero bellissimo!

Giulietta

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